Spiritualità

Riflessioni e pensieri di Don Luigi Caburlotto su...

La carità

La terza virtù infusa dal Battesimo è la carità. La carità è il sistema di tutte le virtù, è la regina dietro la quale tutte le altre prendono forma e bellezza sicché quanto essa è sublime, tanto le altre diventano eccellenti. Attraverso la carità, l’uomo ama Dio con tutta l’anima, con tutte le forze, sopra tutte le cose e per suo amore ama quanto vi è di amabile nelle creature. La carità ha inizio nel cuore dell’uomo già in questa terra e diviene perfetta in cielo. È la virtù che non è mai in eccesso, ma sempre in difetto. L’uomo è nato per amare, ne sente l’esigenza fin dalle fasce.

Dio

Che direste di un padre che non tenesse conto degli errori dei figli nell’età in cui può e deve aiutali ad estirpare le radici del male, e non li correggesse come è giusto e doveroso e lasciasse crescere i vizi nel figlio? bisognerebbe dire che quel padre è responsabile della corruzione del figlio. Così occorre pensare di Dio, e lo attestano i Padri: il castigo più grande che può sperimentare un peccatore è che Dio non si mostri severo con lui

La dottrina cristiana

I sacramenti sono i mezzi di santificazione. L’uomo a causa del peccato perde la grazia santificante. La redenzione non avrebbe più effetto se non intervenissero i sacramenti. Il sacramento è un segno visibile della grazia, istituito per la nostra giustificazione. Si dice segno perché oltre a ciò che è rimanda ad un’altra realtà. Sensibile perché cade sotto i sensi. Segno sacro perché santifica l’anima ed è proprio della religione, permanente perché dura fino alla fine del mondo. 

Educare, formare

Il quarto comandamento non indica solo il padre e la madre come persone da onorare e rispettare, ma tutte le autorità e in particolare i sacerdoti e gli anziani. I figli devono riverire i genitori, rispettarli, assisterli. Chi teme il Signore onora i genitori e li obbedisce come obbedisce al Signore. Onora tuo padre nelle opere, nelle parole con ogni pazienza. Non rattristare la vecchiaia di tuo padre. 

Gesù Cristo

Giuda lo tradisce vilmente, ed egli lo bacia e lo chiama amico. Pietro lo ripudia, lo misconosce, ed egli con uno sguardo lo richiama a penitenza. Agli oltraggi e alle offese egli risponde con dolcezza, con benedizione, con misericordia. E sulla croce mentre soffriva i più crudeli tormenti fisici e spirituali egli perdonava e si poneva tra cielo e terra come mediatore in difesa dei suoi uccisori: “Padre, per i miei dolori e per la mia morte, perdonali perché non sanno quello che fanno”. 

Maria Santissima

Gabriele che, inviato dal trono di Dio, manifesta alla solitaria Vergine di Nazaret l’ineffabile mistero della redenzione. La chiama da parte di Dio corredentrice, la chiama riparatrice di quel male che l’incauta prima donna procurò a sé e a noi suoi discendenti. O uomo felice nella tua colpa dal momento che quel Dio che al muovere del ciglio scuote i cardini della terra, provò misericordia del tuo errore. L’umile vergine di Nazaret, dovette essere donna grandissima, donna privilegiata sopra tutte le donne per aver dato al Creatore il mezzo per rimediare al male. 

La Passione del Signore

Gesù andrebbe già incontro ai suoi nemici se la natura non recalcitrasse. Quale doloroso spettacolo, che tremendo quadro ci si pone davanti! Gesù è provato da un durissimo contrasto tra l’obbedienza e la ritrosia della natura. Egli vuole salvare l’uomo per obbedire al Padre, la natura, stanca e oppressa, vorrebbe rifiutarsi, ed egli sopraffatto da afflizione mortale, senza poter morire e incapace di sopportare il peso, la lotta tra morte e vita fino ad essere coperto di sudore e di sangue.

La santità nel quotidiano

Molti giudicano vigliaccheria il perdono perché non sono capaci di un così grande eroismo. Se perdonerete il nemico, se lo amerete, se gli farete del bene, voi dimostrate di essere generosi, magnanimi, leali ed eroi. Guardate la grande clemenza di Giuseppe: era stato spogliato e venduto dai fratelli, ma li abbraccia tutti, li bacia e li protegge e difende: “Avvicinatevi fratelli miei, sono Giuseppe, non abbiate paura. Il Signore mi ha mandato avanti per prepararvi quello di cui avete bisogno” (Ge 45 4-5). 

La vita spirituale

Gesù Cristo, nostro divino Maestro, padre e pastore, oltre a insegnarci come pregare, ci promise che ogni volta che domanderemo qualcosa nel suo nome, egli ce la concederà. “Se domanderete qualcosa nel mio nome, ve lo concederò” (Gv 16,23). Qualcuno può obiettare che tante volte ha pregato il Padre in nome di Gesù Cristo senza ottenere risposta alla sua preghiera, e non sa dunque capire cosa significhi “nel mio nome” Proprio su questo intendevo parlare oggi. Sì, carissimi, è vero, molti pregano e non ottengono niente perché non pregano come si deve pregare.

Voglio cercare te e la tua gloria, Signore, specialmente nell’opaca oscurità delle cose che sembrano insignificanti. Mons. Luigi Caburlotto