Don Caburlotto, apostolo dei giovani a Venezia
“Per me soldi e chiodi sono un tutt’uno”. Così don Luigi Caburlotto, il nuovo Beato, era solito dire, convinto com’era che la carità non fosse mai in eccesso nel cuore umano.
“Nella Lettera Apostolica di Beatificazione, Papa Francesco chiama il Beato Luigi Caburlotto, «eminente educatore dei giovani, apostolo infaticabile della carità evangelica e maestro fedele della dottrina cattolica». Sono tutte qualifiche encomiabili, che hanno radice nella sua santità di parroco dinamico, ricolmo di carità pastorale e di saggezza educativa”.
Gesù era al centro della vita del nuovo Beato, al quale ben si addice l’immagine del “prete-pastore”, come ha sottolineato il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia nel suo intervento di ringraziamento al termine della celebrazione, evidenziando la “carità pastorale che ha connotato l’intero corso della vita e del ministero di don Caburlotto, divenendo una vera benedizione per quanti lo incontrarono”.
Ecco qualche altra pennellata del cardinale Amato a completarne il ritratto: “Le testimonianze di coloro che lo conobbero sottolineano lo spirito di fede. In ogni circostanza egli aveva l'abitudine di giudicare situazioni, problemi e persone alla luce della volontà di Dio”.
Il grande educatore - La preoccupazione pastorale per la situazione sociale e morale dell'infanzia e dell'adolescenza abbandonate spinse Caburlotto a dare inizio ad una scuola popolare per le fanciulle nella parrocchia veneziana di S. Giacomo dall'Orio… Oggi la passione educativa del fondatore continua nella congregazione delle Suore Figlie di san Giuseppe del Caburlotto presenti in Italia, Brasile, Filippine e Kenya. Secondo l'intenzione originaria del prossimo beato, una particolare attenzione è dedicata ai collaboratori laici presenti nelle Opere della congregazione che condividono un preciso Progetto Educativo, interpretato nella specifica situazione locale.
“Don Caburlotto è un esempio attualissimo per i preti veneziani di oggi”. Lo afferma il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia nella lettera inviata nelle settimane scorse ai parroci e ai sacerdoti della Diocesi lagunare. “Possiamo davvero affermare – aggiunge il Patriarca - che, grazie a Lui, la comunità veneziana - soprattutto nelle sue realtà “popolari” - è stata attraversata da una scintilla di vera santità che ha lasciato una scia tuttora luminosissima.
Nella sua omelia, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha tracciato un profilo biografico del sacerdote veneziano, ricordando anche le parole di papa Francesco, che definisce il nuovo beato “eminente educatore dei giovani, apostolo infaticabile della carità evangelica e maestro fedele della dottrina cristiana”.
Il beato non riusciva a concepire l’apostolato senza santità: “Senza santità l’apostolato inaridisce e l’entusiasmo sfiorisce. Con la santità la carità si espande nella gioia e nella fraternità e rende leggere le fatiche e le immancabili tribolazioni della vita quotidiana”, ha detto il porporato.
Un popolo in festa: sono infatti oltre 4000 le presenze.
In quattromila davanti alla basilica. Maria Grazia Veltraino in prima fila: «E’ in cielo e per le calli di Venezia»
È visibilmente emozionata Maria Grazia Veltraino che fu miracolata nel 2008 e oggi è seduta in prima fila in piazza San Marco. «Quella del miracolo fu una notte stupenda. A un certo momento vedo nella mia camera una luce. Mi sveglio dal sonno e dalla dormiveglia e vedo questa figura, una luce che però non era nella mia stanza ma nel condominio dove c’è una bellissima fontana. Camminare, sentire sparire i dolori fu una cosa stupenda. Ho avuto paura ma ho cercato di farmi coraggio e ho camminato».
Le calli, i ponti e Piazza San Marco sono gremiti di fedeli in attesa della messa di Beatificazione del sacerdote Luigi Caburlotto. Zaini blu, gialli, rosa, verdi in spalla, con il logo scelto per questa giornata. Una gondola sostenuta da un’onda a forma di libro, su una scia di luce e alcuni gabbiani in volo. Sono più di 4mila le persone che oggi partecipano alla cerimonia di beatificazione, 150 sacerdoti, 10 vescovi, allievi, docenti e amici provenienti dalle scuole in cui operano le Figlie di San Giuseppe, Congregazione fondata da Caburlotto.
Nuova Venezia, Nadia De Lazzari
Il rito è presieduto dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione vaticana per i Santi e delegato di Papa Francesco. Concelebra il Patriarca Francesco Moraglia insieme al cardinale brasiliano Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, ed altri arcivescovi e vescovi provenienti dal Triveneto, dall’Africa e dal Medio Oriente. Tra questi l’arcivescovo di Tunisi monsignor Ilario Antoniazzi e il vescovo ausiliare di Gerusalemme monsignor Giacinto–Boulos Marcuzzo. Ad animare i canti della liturgia, la corale di oltre 300 persone formata da più cori e formazioni musicali provenienti da Vittorio Veneto (con il maestro Giorgio Susana che li dirige tutti), Lentiai, Spinea, Chirignago e Caorle. A questa si aggiungono le “voci bianche” della scuola veneziana di “San Giuseppe” e mestrina “Caburlotto”. Presenti la postulatrice della causa di beatificazione Silvia Correale, la miracolata, signora Maria Grazia Veltraino (l’anziana di Roma ha 85 anni, è guarita nel 2008 dopo 15 anni di malattia, la dermotomiosite), superiori e superiore di ordini religiosi e anche sindaci e autorità.
Don Caburlotto, 'eminente educatore' è ora beato
Il card. Amato ha infine invitato tutti a "imitare il Beato Luigi Caburlotto nel suo entusiasmo formativo nutrito di preghiera e di Eucaristia e manifestato in un continuo e quotidiano atteggiamento di pazienza, di perdono, di dolcezza, di cordialità e di gioia". Nel suo intervento di saluto e di ringraziamento il Patriarca Moraglia ha poi sottolineato come grazie a don Caburlotto "e al suo apostolato, la Chiesa e la città di Venezia - partendo da quelle realtà "popolari" che oggi Papa Francesco chiamerebbe "periferie" - sono state attraversate da una luce che ancora mostra una traccia concreta, in particolare grazie alla presenza delle Figlie di san Giuseppe".
Don Luigi Caburlotto è beato. Il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha detto che padre Caburlotto " è attualissimo come educatore: egli, nella non facile situazione della Venezia di metà Ottocento, era solito dire: "Per risanare una società occorre impegnarsi nel campo educativo". Tale frase, oggi, risuona profetica; il nostro, infatti, è tempo in cui si avverte, più che mai, il bisogno di educatori che siano testimoni appassionati di quanto insegnano.
"La speranza fu la virtù che lo accompagnò nel fondare e nel guidare le sue opere educative a favore dei più bisognosi - ha aggiunto Amato -. Nella povertà di mezzi economici, nelle incomprensioni di ogni genere, nella promozione del suo obiettivo formativo non si perdeva d'animo, ma proseguiva con fiducia, sostenuto dalla certezza della presenza e dell'aiuto della Divina Provvidenza".
Un grande parroco e un brillante educatore. Molti romani dell'Appio sono in partenza per giungere a Venezia, nella splendida cornice di piazza San Marco, per assistere sabato prossimo alla cerimonia...
Molti romani dell'Appio sono in partenza per giungere a Venezia, nella splendida cornice di piazza San Marco, per assistere sabato prossimo alla cerimonia di beatificazione di don Luigi Caburlotto, fondatore delle Figlie di San Giuseppe. In treno o con i pullman tanti saranno i fedeli che vorranno assistere ad un momento che molti aspettavano. In modo particolare le suore, gli studenti e i professori dell'istituto scolastico San Giuseppe del Caburlotto da sempre devoti al prossimo beato. Proprio nei pressi di uno dei loro istituti, il San Giuseppe del Caburlotto al IV Miglio Appio nel 2008 avviene il miracolo che nel 2014 ufficialmente approvato dal Tribunale Ecclesiastico. La signora Maria Grazia Veltraino, colpita da una malattia inguaribile che da anni la costringeva su una carrozzina, la notte tra l’11 e il 12 febbraio 2008 si alzò in piedi miracolosamente guarita.
Don Caburlotto è Beato. Papa Francesco: "Apostolo infaticabile della carità evangelica"
TORINO - A presiedere il rito il cardinale Angelo Amato, che ha parlato del fondatore delle Congregazione delle figlie di San Giuseppe come di un uomo trasportato da un “entusiasmo formativo nutrito di preghiera e di Eucaristia e manifestato in un continuo e quotidiano atteggiamento di pazienza, di perdono, di dolcezza, di cordialità e di gioia”. Atteggiamento che è un “richiamo alla santità, alla carità verso il prossimo bisognoso, all’impegno educativo” che “è valido per tutti, non solo per le Suore, ma anche per i genitori, per i sacerdoti, per gli insegnanti.
Parlando del Beato durante l’omelia, Amato ha ricordato come “in ogni circostanza egli aveva l’abitudine di giudicare situazioni, problemi e persone alla luce della volontà di Dio. La fede gli dava conforto, forza e pace nelle incomprensioni, nelle difficoltà, nelle angustie dello spirito – ha aggiunto -. E così formava le sue Figlie spirituali, alle quali lasciò una raccolta di preziosi e pratici suggerimenti, nei quali emerge la sua anima dolce, umile, paziente e piena di fede”.
“Pensando a don Luigi Caburlotto - ha detto mons. Moraglia - cogliamo subito il profondo legame che ebbe con tutta la città e non solo con la Chiesa veneziana. Qui a Venezia si è speso nel suo instancabile ministero sacerdotale, generando frutti abbondanti e duraturi e rispondendo alla chiamata della santità nella forma della carità pastorale”.
Venezia, Amato: Caburlotto infaticabile apostolo carità
"Il richiamo alla santità, alla carità verso il prossimo e all'impegno educativo vale per tutti noi, per i genitori, i sacerdoti e gli insegnanti. Allora - ha concluso - imitiamo il beato Luigi Caburlotto nel suo entusiasmo formativo, nutrito di preghiere ed eucarestia e manifestato in un continuo e quotidiano atteggiamento di pazienza, di perdono, di dolcezza, di cordialità e di gioia".
Piazza San Marco in festa per don Caburlotto
Un momento di grande spiritualità che ha avuto come palcoscenico Piazza San Marco splendente finalmente grazie a una bellissima giornata di sole. A rendere ancora più suggestivo il momento, la corale di oltre 300 persone formata da più cori e formazioni musicali provenienti da Vittorio Veneto, Lentiai, Spinea, Chirignago e Caorle, che hanno animato i canti della liturgia. A queste voci si sono aggiunte le “voci bianche” della scuola veneziana di “San Giuseppe” e mestrina “Caburlotto”. Una giornata molto bella che ha avuto la Piazza come cuore della spiritualità cristiana.